
Certo che, oltre a complicarci la vita, talvolta nemmeno le diamo un po' di fiducia!
Già da qualche giorno mi consumavo in dubbi e domande che spaziavano dal religioso al filosofico.
Mi chiedevo com'era possibile che proprio io, cattolica battezzata, volontaria in una missione cristiana, non solo mi fossi rivolta ad uno "stregone" africano per soddisfare la mia curiosità sul futuro, ma per di più, ora dovessi pregare in una moschea e fare un'offerta.
La domenica era comunque una bella giornata, la scuola era chiusa, il generatore spento e aprivamo i cancelli ai cani che perlustravano tutta l'area della missione a loro piacimento.
Se c'è un giorno in cui le domande di tipo religioso si acutizzano, quello è la domenica.
Ciondolavo da una stanza all'altra senza programmi, avrei dovuto riordinare la casa, piegare i panni asciutti, correggere compiti e addirittura fare il bagno ai cani, ma non avevo alcuna volontà.
Me ne andavo avanti e indietro dalla porta d'entrata spalancata finché non decisi di seguire il consiglio dei miei pensieri che mi invitavano a darmi uno stop e ad attendere seduta sulle scale.
In realtà non sapevo cosa aspettare, ma tra una grattatina a Houdy la scimmia e una carezza alla mia gatta preferita riprendevo il mio dilemma interiore e interrogavo il cielo affinché mi confermasse che ero un'allocca a credere che qualcuno potesse divinare il futuro, e che rivolgermi ad un'altra religione pregando di ottenere ciò che desideravo con ardore fosse una specie di tradimento morale.
Alzai lo sguardo solo perché i cani corsero verso il cancello e vidi profilarsi una vecchia signora.
Camminava lenta, intimorita dai cani e dalla mia presenza di "bianca".
Mi salutò cordiale usando un rispetto che mi imbarazzò, mi chiese come stavo e mi augurò ogni bene, come si conviene in Guinea.
"Vado da San Leonardo Murialdo, porto un'offerta, posso?"
Risposi affermativamente guardando di sottecchi la statua del Santo che era stata da poco restaurata.
Nella fretta di terminarla e cercando di dimostrare che potevamo farlo senza rivolgerci di nuovo all'Italia e ai suoi prodotti da primo mondo, avevamo comprato la vernice al mercato di Bandim sperando che almeno somigliasse all'effetto rame originario, invece il sole impietoso ne risaltava l'effetto finale.
Sembrava un'enorme statua di cioccolato pronta a squagliarsi al sole cocente dell'Africa.
Pregai in silenzio che l'anziana signora non se ne accorgesse e di fatto la sua devozione rese questo particolare insignificante.
Improvvisamente, senza che glielo chiedessi, sentì l'esigenza di raccontarmi la sua breve storia.
"Ero giovane quando mi sposai la prima volta, mio marito desiderava da me un figlio che non voleva arrivare.
Mi lasciò perché non ero capace di far nascere bambini e questo mi procurò tanto dolore e solitudine.
Più tardi ebbi la fortuna di finire sposa ad un uomo molto più vecchio di me ed io pregai tanto per avere quel figlio che prima mi era stato negato.
Mi rivolsi allo stregone del nostro villaggio, feci tante cerimonie e alla fine, disperata, senza sapere perchè, pregai San Leonardo Murialdo con tutte le mie forze.
Qualche mese più tardi nacque il mio primo figlio e ne seguirono altri cinque.
Ogni anno porto la mia offerta al Santo in segno della mia eterna gratitudine."
Rimasi a bocca aperta per tutto il tempo che la vidi pregare a capo chino e depositare le uova ai piedi della statua cioccolatosa.
Se ne andò salutandomi con un disarmante "Che Dio ti benedica".
Solo la caduta di un paio di lacrime mi risvegliò dal mio trance, presi in mano il telefono: "Dottora? Allora domani andiamo alla moschea?"
che dire, Luciana? Riesci sempre a toccare il cuore: grazie!
RispondiEliminaMolto molto bello!!
RispondiEliminaNon smettere di regalarmi questa emozionante avventura!
Mi riscalda il cuore e l anima!
Sostenitore!!!!!!!!!!!
grazie...
RispondiEliminaGrazie sorella.. anche io ho le lacrime.. il cuore è in festa, ci sei riuscita ancora una volta ad emozionarmi a farmi rivivere la nostra Africa.. mar*
RispondiEliminaciao cara, felice di darti emozioni!!!
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