"Buongiorno dottore"
"Buongiorno, raccontami tutto, al telefono sei stata misteriosa, che c'é?"
"Vede dottore, il mio mistero è presto svelato, ma me lo devo giocare come se fosse una sfida a scacchi e lei è la prima pedina che muovo. Con lei apro la partita e so di dovermela giocare bene se voglio vincerla."
Sapevo che avrei incontrato molte difficoltà, che la maggior parte delle persone mi avrebbe messo i bastoni tra le ruote, ero certa che molti neanche avrebbero provato a capirmi e nonostante questo avrei dovuto spiegare, perchè da una come me la spiegazione è esigita.
Naturalmente l'incontro col mio medico di base si confermò distruttivo come avevo ipotizzato, non sono un'ingenua e nemmeno una sprovveduta e nonostante mi fossi preparata al peggio, tornai a casa con lo stomaco contratto dal nervoso e le lacrime agli occhi.
Ma perchè dev'essere tutto così difficile per me?
Ho un sogno io, caro dottore, ed ora ho la seria opportunità di realizzarlo e te l'ho confidato, non posso dirti che non me ne frega niente del tuo parere medico, mi serve solo che mi prescriva tutti gli esami di routine, al resto penso io.
Queste erano le parole che mi giravano in testa, questo era quello che avrei dovuto dire, ma la diplomazia è bastarda, quando l'impari sei già fregato perchè ne diventi schiavo ed io ero già schiava di molte cose, tanto che questa mi sembrava più che utile.
Infondo ho sempre saputo come sopravvivere, la natura ti da, la natura ti toglie e a me ha dato un cervello che gira a mille e tutti quelli che mi circondano si lasciano ingannare dai propri occhi mentre ricamo intorno a loro splendide tele trasparenti e cristalline.
"Fosse l'ultima cosa che faccio dottore, mi deve aiutare."
Al termine del mio bel discorso il dottorino era sbalordito da tanto ardire tutto compresso in una donnina come me, coraggio o inconsapevolezza?
Vedevo che si chiedeva quale di queste due motori mi muovesse verso quello che lui palesava come l'abisso ma alla mia richiesta d'aiuto barcollò quel tanto che basta per inciampare nel filo argenteo che avevo filato ai suoi piedi e cadde nella mia splendida ragnatela.
-Fosse l'ultima cosa che fa, fanculo, io l'aiuto- immagino che abbia pensato, e poi giù a bastonarmi, a dirmi che però era lo specialista ad avere l'ultima parola e che gli esami da fare erano tanti e che dovevo cosiderare una serie di complicazioni, peraltro tutte doviziosamente specificate.
Sapevo che l'avrebbe fatto per scoraggiarmi, ma soprattutto era chiaro che il bel discorsetto farcito di tante malattie virali,complicazioni respiratorie, motorie e neurologiche era diretto a mia madre, che con le pupille dilatate mi immaginava già in fin di vita.
Così iniziò la mia più grande partita a scacchi che finì con me sull'areo diretto a Bissau.
Dovetti combattere con tanti medici, tutti scettici, tutti contrari, tutti zelanti nel ricordarmi quello che non posso fare, ma non capivano che non avevo scelta, io dovevo farlo, era il sogno della mia vita che improvvisamente da impossibile diventava difficilmente realizzabile.
Tutti da bambini abbiamo sognato ad occhi aperti ed io mi vedevo in mezzo ai bimbi africani a giocare, accarezzarli a portare loro un po' d'aiuto, di serenità e uno che deve fare? Smettere di lottare solo perchè la "sfigabella" ha mortificato tanto il suo corpo da costringerlo seduto su una carrozzella?
Una malattia rarissima è già tanto stronza da non farsi studiare, da non darti l'opportunità di chiamarla col suo nome perchè ancora nessuno gliel'ha dato, ma diciamolo, può rubare l'anima? Può avizzire l'ambizione? Può impedire quel tanto di pazzia che ci rende recidivi al rischio? Io li ho corsi tutti i rischi, senza il minimo dubbio, ed ho passato sei mesi della mia vita nella grande terra magica di madre Africa.
La mia storia è semplice ma penso vi possa interessare, questa ha inizio il giorno in cui il destino mi ha messo sulla strada quei due strambi di Beppe e Luciana.
Grazie Marzia di essere entrata in questo viaggio verso una destinazione ancora ignota...
RispondiElimina..ancora una volta mi hai fregata.. riesci sempre ad emozionarmi.. è stato come leggermi, hai scritto ciò ho vissuto e l'hai fatto solo come tu sai fare.. grazie infinite amica mia per aver contribuito a realizzare "il mio sogno".. uno dei tanti ehh.. mar*
RispondiElimina...batticuore, emozioni, grazie luciana e soprattutto grazie Marzia, racconto eccezionale ma dopotutto la protagonista è la nostra Reina!
RispondiEliminatempi bellissimi, ma chi è quel bel ragazzo bianco nella foto iniziale??? Ah sì, sono io!!!
RispondiEliminaw questo blog pieno di racconti di vita veri, grazie per l'emozione che mi hai fatto rivivere nei dettagli e un inchino alla nostra grande amica mar* che ha realizzato il suo sogno.
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