...ci vediamo alla Quercia...

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venerdì 11 maggio 2012

Magia dei sensi.

Ma come si può rimanere indifferenti agli strilli delle rondini che ti garriscono sulla testa?
L'ho fatto di nuovo, ma non era mia intenzione stavolta!
Sono stata a Pieve Santo Stefano, un borgo molto carino vicino a Badia Tedalda.
Per raggiungerlo si supera il passo di Viamaggio e si attraversano ettari di bosco.
Oggi la giornata è limpida, l'aria frizza e il sole è caldo, tutti i colori della primavera prendono forma e pare che rendano tutto più gonfio, rigoglioso, se si osserva la limpidezza di tutta questa natura che riempie gli occhi si potrebbe perdere la ragione.
Viaggiavo coi finestrini abbassati ed entrava un profumo di stagione che mi ha stordito i sensi addormentati da anni di città, era un misto di erba nuova, fiori di campo, castagno, pioppi, muschio appena nato, funghi nascosti e chissà quanto altro e la mia testa ha cominciato a prendere il volo.
La commisione che dovevo assolvere a Pieve non è delle più simpatiche, infatti ho consegnato i documenti per la demolizione della mia auto con la quale ho subìto un incidente all'incirca un mese fa', mentre camminavo per la strada ho risentito il verso delle rondini sopra la mia testa e d'istinto ho alzato gli occhi al cielo.
Naturalmente mi sono stampata sul cofano di una macchina parcheggiata perchè camminare col naso all'insù per una strada provinciale non è mai consigliabile, ma io non resisto al loro richiamo, se potessi mi farei spuntare le ali sulla schiena alla x-men e le rincorrerei nel cielo limpido.
Era un gruppo numeroso che giocava e garriva nei pressi della chiesa, dove le case sono le più vecchie e i coppi dei tetti sono quelli adatti ad accoglierne i nidi, perchè qui gli spuntoni per allontanarle ancora non sono arrivati.
Se al "profumo dei boschi", aggiungiamo "richiamo delle rondini" si ottiene una pozione per me talmente magica da riuscire a farmi viaggiare nel tempo-spazio in un millesimo di secondo, a quando esisteva ancora un rapporto natura-uomo nel quale la prima era padrona incontrastata e il secondo amico fedele.
Davanti agli occhi l'immagine dei sandaletti di gomma trasparente, la mamma che sparecchia la tavola con quel rumore di stoviglie che cozzano tra loro, e tu, che piccolo come sei, stai combattendo tra la pesantezza del pomeriggio in arrivo che preme sulle le tue palpebre e l'ingiustizia dell'ora del riposino durante il quale il cortile si faceva silenzioso ed assolato.
Mi sono rivista fanciulla, con gli occhi pesanti dal sonno un attimo prima di chiuderli, che guardo fuori dalla finestra e vedo loro, spregiudicatamente libere nel cielo azzurro che strillano e si rincorrono...le rondini.
Inutile ammettere che ho versato qualche lacrima salutando la mia macchinina, "Isotta" era il suo nome: -Ma come si fa a piangere per un auto?- mi sono pure chiesta, ma oramai ero presa nel vortice delle emozioni e dei viaggi nel tempo e non si può discutere di raziocinio col nostro cuore sollecitato dai sensi.
Così sono tornata a casa, lamentandomi del fatto che da noi le rondini non sono ancora arrivate, forse perchè a mille metri d'altitudine fa ancora troppo fresco, eppure c'è un gruppo di case abbandonate che farebbe proprio al caso loro e blah blah blah.
Giuseppe, uomo educato, fingeva d'ascoltarmi.
Ho preparato due piadine e seduti sotto la tettoia all'aperto ho ricominciato il mio piagnisteo: -Vedi che qui non ci sono?-
Stavolta l'espediente di Jose per non rispondere era la bocca piena, così facendo sperava che mi spegnessi da sola, ma all'improvviso si è quasi strozzato con un boccone per indicarmi in cielo una distaccatura delle rondini di Pieve, tre in formazione d'avanscoperta. Un sussulto al cuore!
- La casa è lììììì. - Ho urlato indicandogliela - E' liberaaaaa. -
- E' incredibile, pare che ti abbiamo seguito!-
- Baby, tutto questo non è incredibile per la Lucy. - ho risposto in perfetto tono da x-girl.
Benvenute care amiche rondini, spero in un rapido vostro trasloco, e buona primavera a tutti voi, augurandovi di tutto cuore di sentire la Natura che vi parla!